Il 1989 ha visto celebrarsi il bicentenario della consacrazione della “chiesa vecchia”.
Era la notte del 25 Dicembre 1786; Rimini, col suo territorio, fu teatro di un tremendo terremoto che portò distruzione e rovina.
La vecchia chiesa di S. Martino, posta sul colle di Riccione, fu danneggiata in maniera abbastanza seria. Si decise di demolirla riedificandola al Piano delle casette( così era chiamato il Paese e la parrocchia aveva 570 abitanti) e l’Abate del Monastero di Scolca, responsabile della parrocchia di S. Martino richiese la necessaria licenza vescovile per il trasferimento della chiesa.
Michelangelo Almieri con l’atto di donazione formalizzato il 20 dicembre 1788 concesse il terreno, la famiglia Mattioli contribuì alle spese di costruzione con l’offerta cospicua di 150 scudi e la gente riccionese contribuì con molta disponibilità.
Complessivamente si può dire che la chiesa del Paese incorpora nella sua struttura la devozione, i sacrifici, il lavoro e la generosità di tutta quanta la popolazione di allora.
I lavori durarono due anni, sotto la direzione del capomastro Sante Mazzotti e, ottenuto il decreto vescovile di traslazione dal vescovo la nuova chiesa venne benedetta l’8 Novembre 1789.
Parallelamente si provvide a trasferire, con tutti gli onori, il corpo del Beato Alessio. Nel 1792, in occasione della visita pastorale Mons. Ferretti Michelangelo Almieri promise di erigere il pulpito, garantire alla chiesa una rendita annua perpetua di dodici scudi per pagare un predicatore che durante il Corso Quaresimale predicasse almeno tre volte alla settimana.
Nel 1827 venne dotata del fonte battesimale inaugurato l’11 maggio con il battesimo di Aldebrando Migani.
Qualche anno dopo Don Carlo Tonini fece costruire la cantoria, nei primi mesi del 1855 potè attivare il cimitero nuovo, sul fianco sinistro della chiesa, all’altezza dell’abside.
Negli anni successivi seguirono ulteriori interventi: la costruzione della sacrestia, il restauro del pavimento e del campanile, la sistemazione delle porte, la tinteggiatura interna, l’ancona dell’altar maggiore per il quadro di S. Martino, lavori alle cappelle del B. Alessio e di Maria SS. Addolorata.
Nel 1877 la costruzione della cappella di S. Giuseppe (accanto a quella del Beato Alessio, nel luogo ove prima era il cimitero vecchio) la chiesa di S. Martino acquistò l’aspetto definitivo.
Venne inaugurata l’8 Novembre 1789, a seguito del terremoto che aveva distrutto la precedente chiesa nei pressi del castello degli Agolanti.
E’ stata restaurata ed abbellita nel 1989 dal parroco don Dino Paesani.